Virtus Roma, buio totale: sconfitta (68-75) con Trento

Virtus Roma, buio totale: sconfitta (68-75) con Trento

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Bobby JonesAcea Virtus Roma-Dolomiti Energia Trento 68-75 (17-19, 21-18, 16-19, 14-19)

Acea Virtus Roma: Ejim 5, Triche 4, Jones 17, D’Ercole 4, Sandri, De Zeeuw 6, Kushchev ne, Reali ne, Gibson 13, Stipcevic 8, Morgan 11, Pullazi ne All. Dalmonte

Dolomiti Energia Trento: Mitchell 32, Sanders 2, Pascolo 8, Grant 6, Forray 5, Flaccadori 3, Qwens 8, Baldi Rossi 8, Armwood, Spanghero 3 All. Buscaglia

Ancora una sconfitta per la Virtus Roma, la nona in campionato, che nell’ultima giornata del 2014 si arrende ad una Trento molto organizzata e che ha potuto contare su di un Mitchell versione extra lusso, da 32 punti e 10 rimbalzi. Una crisi, quella che attanaglia l’Acea, che ha radici prima tecniche che mentali, con giocatori non in grado di calarsi appieno nella realtà della Serie A italiana. Carenza di personalità sul campo, evidenti limiti nella gestione dei possessi chiave e scelte discutibili dal punto di vista tecnico sono alla base di questa prima metà di stagione così negativa, almeno all’interno ai confini del nostro Paese. Triche è l’ombra del giocatore ammirato lo scorso anno in Legadue proprio con la Dolomiti, Ejim ha mostrato chiare difficoltà nell’interpretare il ruolo ritagliato per lui, così come la discontinuità di Morgan e De Zeeuw rendono la Virtus estremamente fragile sotto i tabelloni. Gibson non riesce, nonostante un’ottima attitudine difensiva, a risultare decisivo in attacco, troppo bisognoso di un numero alto di tiri, per altro non suffragati dalle percentuali. Anche D’Ercole non ha più l’efficacia delle stagioni precedenti, non riuscendo a mettere in campo quella difesa che tanto prezioso lo ha reso nelle due ultime stagioni virtussine. I soli Stipcevic e Jones mantengono una buona costanza di rendimento, con quest’ultimo che probabilmente sta vivendo la sua miglior stagione italiana, almeno dal punto di vista dell’impatto tecnico ed emotivo. A quanto viene detto da più parti, coach Dalmonte assieme al proprio staff, è impeccabile ed estremamente meticoloso nel preparare le partite, riuscendo con l’effettiva grande esperienza che ha a studiare nei dettagli l’avversario di turno. Il problema, non da poco si dirà, è che questi dettami non riescono ad essere recepiti dalla squadra, incapace di reagire ai momenti di difficoltà che di volta in volta si propongono sul parquet. Ad esempio, la squadra ieri è riuscita a restare in partita sino a pochi minuti dal termine, guidata soprattutto dall’energia di Bobby Jones e a qualche tripla di Gibson, ma arrivata al dunque si è sciolta sotto i colpi di Mitchell e Pascolo, con gestioni rivedibili dei possessi d’attacco e una difesa che ha pagato troppo dazio dal punto di vista fisico. Apportare modifiche al roster a questo punto sembra diventato necessario, ma con un budget così limitato il gm Alberani potrà inventarsi altri miracoli?

La partita. Inizia con due triple la serata di Roma, una di Stipcevic partito in quintetto al posto di Triche ed una di Ejim: 6-0 al 3′. Ancora Stipcevic dalla lunga per l’11-8 al 6′. Sempre equilibrio nella prima frazione, fino al canestro da sotto di Sanders che manda al primo riposo sul 17-19, con i tabelloni saltati ed il punteggio dettato al pubblico (non moltissimo per la verità) dall’ottimo speaker del Palazzetto. Ripresa a funzionare la tecnologia, Trento prova la fuga (19-24) al 13′, con la bomba del giovane e promettente Flaccadori. Quattro punti di D’Ercole servono a propiziare il 12-4 col quale Roma si riporta avanti (31-28) al 17′. Un gioco da tre punti di Morgan chiude la seconda frazione sul 38-37.

Al rientro, il solito Mitchell porta ancora avanti i suoi, 42-47 al 25′. Jones, Gibson ed una tripla di Triche danno il la al 12-2 con il quale al 28′ è l’Acea a produrre un allungo (54-49) che sembra ben indirizzare la gara. Ma Trento è squadra ben allenata e consapevole di se, risale subito la china e prima impatta (54-54) con una delle tante prodezze di Mitchell, poi sorpassa in chiusura con Grant. In avvio di ultimo periodo, ancora Gibson dai 6.75 per il mini vantaggio (59-57) al 33′. 7-0 ospite e inerzia completamente ribaltata al 35′ (59-64). Al 37′ Morgan schiaccia il -1 Roma (64-65), mentre rientra in campo Jones, uscito per suturare un taglio sotto il mento. Proprio l’ala di Compton a segno per il 66-67. Gestione scriteriata di Stipcevic che si vede stoppare da Owens la tripla del sorpasso e dall’altra parte Mitchell si inventa un canestro allo scadere per il 66-71 al 39′ che chiude di fatto i giochi e da il via alla contestazione dei tifosi, stufi di accumulare sconfitte senza veder lottare e giocare un basket dignitoso la propria squadra.

Queste le dichiarazioni di coach Dalmonte in sala stampa: “Viviamo un momento in cui l’empasse psicologico è dominante, a supporto del campo devono esserci una fiducia e una forza mentale che oggi sono assenti e che ci possono dare un tiro aperto o l’energia per lottare. Dobbiamo fare un lavoro in profondità che vada al di là del discorso tecnico, a cascata potremo sistemare qualcosa anche da quel punto di vista. Ci manca la scintilla, dobbiamo produrla noi e avere la forza per farla scoccare.
Ho detto ai giocatori dobbiamo dare dimostrazione di forza e reagire, ma serve una somma delle individualità. Serve il “fuoco” dentro, nel vero senso della parola.
Non c’è una formula magica, non si risolve tutto in un giorno, i problemi vanno affrontati, non subiti o sviati. Abbiamo un grosso problema, dobbiamo venirne fuori affrontandolo.
Fuori dagli spogliatoi con i tifosi? Un incontro sereno, tranquillo, educato e legittimo con persone che investono tempo e soldi su questa squadra”
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Fonte foto: Federico De Angelis

 

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