Openjobmetis Varese-Virtus Roma 98-88 (20-17; 48-33; 71-61)
Openjobmetis Varese: Morse 18, Scola 19, De Nicolao 2, Jakovics 16, Ruzzier 10, Strautins 15, De Vico ne, Jones, Douglas 18, Librizzi, Virginio, Van Velsen. All. Bulleri.
Virtus Roma: Hadzic 8, Biordi 2, Beane 16, Campogrande 25, Baldasso 26, Cervi ne, Nizza ne, Ticic 2, Iannicelli 2, Wilson 7. All. Bucchi.
Più di così era davvero impossibile pensare di poter fare. Un Virtus Roma ai minimi termini si presenta sul campo di Varese comunque molto volenterosa, provando ad andare oltre alle assenze, volontarie e non. Robinson è fermo da due gare per un problema alla schiena, Farley non c’è per un piccolo trauma alla testa, Cervi nel pre partita accusa un dolore al ginocchio che ne impedisce l’utilizzo. A tutto ciò, si aggiunge Dario Hunt che non si allena e non prende parte alla trasferta perché, a suo dire, il pagamento degli stipendi non è stato effettuato nelle tempistiche previste. Con questa sorta di bollettino di guerra, Piero Bucchi ha fatto di necessità virtù, mandando in campo giocatori che hanno onorato la serata in maniera encomiabile, anche oltre i limiti delle proprie possibilità. Ancora applausi per la coppia Baldasso-Campogrande, autori di 51 degli 88 punti di squadra. Il capitano, oltre ai 26 punti, mette insieme 6 rimbalzi e 8 assist per il 30 di valutazione totale mentre il romano stabilisce il suo massimo in carriera con 25 punti (4/8 da tre) e 24 di valutazione. Buona anche la prova di Beane (16), mentre Wilson viene pesantemente condizionato dal problema falli, che lo toglie dalla partita troppo presto per poter incidere sino in fondo. Doppia doppia d’autore per il monumento Scola (19+15), a guidare una Varese ovviamente più squadra, come testimoniano i 23 assist totali, capace inoltre di tirare con ottima precisone dai tre punti (14/32, 43.8%). In questa situazione di emergenza, societaria e tecnica, trovare degli spunti “umani” dai giocatori è una base di partenza, ma appare chiaro come, qualora il passaggio di proprietà dovesse tardare o addirittura saltare, il futuro per la Virtus sarà più nero che mai.
La partita. Nonostante l’allarme rosso delle indisponibilità, parte meglio la Virtus, che si porta sul +6 (6-12) al 6′. Con pazienza e precisione, i padroni di casa ricuciono lo strappo, tanto da piazzare un parziale di 14-5 per il 20-17 della prima pausa. Il secondo periodo è totalmente appannaggio dei padroni di casa, che dal 22-22 del 12′, mettono insieme un break di 15-0, che li porta sul 37-22 al 15′. Roma prova a ritrovare la via del canestro, ma il gap resta lo stesso (48-33) all’intervallo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti hanno una maggiore carica agonistica, tanto da riuscire a riavvicinarsi un po’ al 23′ (50-40). Il divario tra le due squadre resta sempre in doppia cifra, fino ai 4 punti in fila di Campogrande, che al 28′ porta i suoi sul -8 (63-55). Riallungano i padroni di casa, ma Baldasso segna la tripla del 71-61 che tiene ancora aperte le speranze romane. Perso anche Wilson per 5 falli, però, Roma non può far altro che dare fondo alla panchina, cosa che ovviamente non le consente di continuare ad inseguire un successo impensabile alla vigilia, non mollando però su nessun pallone e uscendo a testa altissima dal campo di Masnago.
Le parole di coach Piero Bucchi: “Non ricordo nella mia carriera una partita con così tanti assenti, ma devo dire che chi è sceso in campo ha fatto davvero tutto il possibile per provare a vincere la partita. In molti pensavano avremmo subìto un passivo pesante invece ci siamo giocati la partita rimanendo sempre in gara, difendendoci con i denti; loro hanno fatto un paio di break nel secondo quarto quando avevamo fuori Jamil per problemi di falli e poi ovviamente nell’ultimo quarto quando avevamo i ragazzini in campo ed era inevitabile subire. La squadra ha fatto tutto quello che poteva fare, i ragazzi hanno giocato con grande orgoglio e voglia di fare bene e ci tengo a ringraziare tutti quelli scesi in campo stasera”.