Virtus Roma-Givova Scafati 87-92 (21-24, 45-51, 69-75)
Virtus Roma: Benetti 1, Basile, Maresca 4, Chessa 10, Donadoni, Baldasso 13, Lucarelli ne, Landi 10, Vedovato 2, Roberts 29, Thomas 18, Taddeo ne. All. Corbani.
Givova Scafati: Miles 24, Crow 16, Trapani ne, Spizzichini 3, Romeo 4, Ranuzzi 3, Ammannato 9, Antonaci ne, Pipitone, Santiangeli 6, Sherrod 27. All. Perdichizzi.
Ancora ferma al palo la Virtus Roma, che perde la terza gara sulle tre giocate, con ancora episodi sui quali recriminare. Nonostante i ben visibili progressi, manca ancora qualcosa a coach Corbani per far quadrare il cerchio, ma allo stato attuale delle cose la classifica è decisamente deficitaria. Non basta alla Virtus l’ottima prestazione di Roberts, che in 36 minuti giocati mette insieme 29 punti, 9 rimbalzi (ben 5 in attacco), 1 stoppata, 2 recuperi, 2 assist e 7 falli subiti per 38 di valutazione. Ancora da decifrare, invece, l’apporto che può dare alla causa Thomas. L’esterno, come nelle gare precedenti, disputa un grande primo tempo, sparendo praticamente nella ripresa, nella quale segna solo 4 dei 18 punti totali. Un Chessa in non ancora perfette condizioni fisiche riesce comunque a mettere a segno 10 punti distribuendo 5 assist, mentre ci vorrà ancora del tempo per capire se Baldasso potrà essere quel play titolare sul quale però tanto si sta lavorando. Il classe ’98, comunque, porta a casa 13 punti e 5 assist, ma le palle perse (4) sono ancora troppe. Landi si vede a tratti, ma è discreta la sua prova con 10 punti e 3 assist. Per Scafati da evidenziare i numeri della coppia Miles-Sharrod. Il piccolo playmaker campano mette assieme 24 punti dando la sensazione di essere costantemente un enigma irrisolvibile per la difesa che romana, che soffre tremendamente anche l’intensità e la qualità del lungo capace di segnarne 27. Il 4/6 da tre punti di Crow (16) è fatale ogni qual volta Roma prova a riavvicinarsi, così come il 3/3 di Ammannato (9) che realizza un paio di canestri spezza gambe. La differenza nella percentuale al tiro pesante (36% per Roma e 50% per Scafati) è certamente una chiave di lettura fondamentale per capire il perché la Virtus lasci il parquet del Palazzetto dello Sport con un’altro k.o., ma come detto i progressi del lavoro di Corbani sul gruppo sono evidenti. Non da sottovalutare il fatto che, rispetto allo scorso anno, il roster sia stato costruito più a rilento, con anche i problemi fisici di alcuni elementi chiave a complicare la ricerca di un’intesa che diventa fondamentale in un gioco così ricco di collaborazione come quello che il coach milanese predica dall’inizio della sua avventura romana. Piccola parentesi, come sottolineato anche dall’allenatore di casa, per un arbitraggio che tra un tempo e l’altro cambia evidentemente metro, fischiando tanto contro la Virtus e davvero troppo poco agli ospiti, che raggiungono sempre molto tardi la penalità dei cinque falli.
La partita. Iniziano meglio gli ospiti, che si portano sul +5 (7-12) al 4′. Roberts è scatenato da subito e guida i suoi al pareggio (17-17) all’8′. Romeo e Miles ridanno il +5 a Scafati (19-24), prima che due liberi di Thomas chiudano il quarto sul 21-24. Nel secondo periodo Scafati sembra averne di più, la Virtus fatica a trovare soluzioni difensive che riescano ad arginare l’attacco degli ospiti, che ritrovano il +6 (31-37) al 14′. Continuano le falle difensive di Roma, con i gialloblu bravi ad approfittarne per il +9 del 18′ (38-47). La Virtus viene presa per mano da Thomas che trova un paio di canestri importanti che valgono il -4 (43-47) al 19′, ma Miles ne mette 4 in fila per il 45-51 al riposo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi Roma passa dal -7 (45-52) al -2 del 22′ (50-52) grazie a 5 punti in fila di Baldasso. Non si scompongono i ragazzi di Perdichizzi che ritrovano in pochissimo tempo il +9 (55-64 al 25′). Landi da tre riporta i suoi a -4 (69-73), prima che una potente schiacciata di Sherrod dia il 69-75 col quale si va all’ultima pausa. Il quarto periodo si apre con la bomba di Baldasso del -3 (72-75) che da il la ad un parziale virtussino di 9-0 a cavallo dei due quarti, chiuso col canestro di Roberts, col quale Roma si porta in testa (78-75 al 33′) per la prima volta nel match. Maresca appoggia sul ferro il potenziale +5, così Scafati trova subito la tripla di Ammannato per il pareggio (78-78). Crow punisce la Virtus da tre punti (80-86) e al canestro di Robets risponde ancora Ammannato per l’82-89 al 38′. Sembra tutto finito, ma Chessa da tre e Landi ai liberi segnano il -2 (87-89) a 50″ dalla fine. Scafati perde palla, così Roberts ha in mano il possesso per pareggiare o addirittura vincere la gara, ma Roberts si vede beffato dal ferro sulla conclusione da sotto canestro dopo un bel movimento sul perno, così i campani dalla lunetta sigillano il successo che lascia l’amaro in bocca ad una Roma comunque brava a non mollare mai la partita.
Questo il commento di coach Fabio Corbani al termine del match: “Per prima cosa complimenti a Scafati per come ha interpretato la partita e per come più volte ha cercato di allungare. Apro una parentesi, che non vorrei venisse strumentalizzata: credo che nel primo tempo l’arbitraggio sia stato ottimo, poi è assolutamente legittimo che il coach avversario vada negli spogliatogli durante l’intervallo a protestare con la terna arbitrale per ciò che lui ritiene non corretto nel modo di interpretare la partita; tuttavia credo che una protesta iniziata alla fine del secondo quarto e continuata negli spogliatogli debba essere sanzionata. Queste sono le regole. Andava mantenuto lo stesso metro di gara dei primi due quarti, ma nel terzo e nel quarto periodo Scafati è andata in bonus soltanto negli ultimi due minuti. Credo un intervento fosse da regolamento e che perlomeno questo non comportasse un cambio del metro arbitrale. Faccio i complimenti a Scafati, ma a una protesta deve seguire un provvedimento. La partita è stata un po’ a strappi, abbiamo ricucito più volte quando eravamo in difficoltà. C’è stato un momento in cui potevamo andar via con inerzia favorevole sul 78 a 75, ma abbiamo sbagliato un tiro da tre punti e loro hanno ripreso fiato, perché venivamo da una serie di buone difese, tre situazioni offensive in ritmo, soprattutto avevamo girato l’inerzia della partita e abbiamo trasportato anche il pubblico, sembrava essere il momento giusto per rompere la partita, invece siamo stati castigati immediatamente con un tiro da tre punti. Poi abbiamo preso un tiro da tre incredibile di Ammannato allo scadere che ci ha un po’ tagliato le gambe. Siamo arrivati con un ultimo tiro più che accettabile sotto canestro che poteva ridarci la possibilità di vincere la partita. Quello che posso dire è che c’è stato sicuramente un progresso e che stiamo cercando di capire quali possono essere i nostri punti di forza. Oggi abbiamo avuto nuove idee ed è importante perché in settimana noi proviamo delle cose ma accettiamo di svilupparne altre se la partita ci fa intravedere in che direzione possiamo andare. Quindi da questo punto di vista mi prendo le cose positive della partita, abbiamo avuto un momento difficile, anche difensivo, siamo sempre con le rotazioni un po’ limitate perché Massimo Chessa è ancora in una fase di recupero e sta facendo più di quello che dovrebbe fare in questo momento, in più Nicolò ha ancora un minutaggio estremamente limitato, mentre Vedovato non è tornato in campo nel secondo tempo perché aveva un problemino alla schiena e abbiamo preferito cavalcare i due lunghi”.
Fonte foto: Giulio Tiberi