Virtus Roma-Roseto Sharks 84-75 (18-17, 45-38, 63-55)
Virtus Roma: Maresca 2, Chessa 20, Baldasso 3, Lucarelli ne, Landi 7, Filloy 3, Roberts 9, Thomas 25, Parente 6, Raucci 9. All. Bucchi.
Roseto Sharks: Carlino 22, Ogide 11, Luposor 9, Contento 7, Di Bonaventura 6, Lusvarghi, Zampini 2, Casagrande 4, Marulli 10, Infante 4. All. Di Paolantonio.
Si chiude con un grande, sofferto sorriso la disgraziata stagione della Virtus Roma, che in Gara 3 del primo turno playout batte Roseto e conquista una salvezza di fatto meritata per quanto si è visto in campo. Gara dura, sporca, con gli arbitri che non riescono a controllarla, ma fa tutto parte di un pomeriggio nel quale entrambe le squadre volevano fortemente la preziosa posta in palio. Ci riesce la Virtus e lo fa con una super prestazione di Thomas, che si prende sulle spalle la squadra con 25 punti, 10 rimbalzi, 1 stoppata, 4 recuperi e 3 assist. Ad una delle peggiori gare in maglia Roma di Roberts (9+11), risponde un Chessa da 20 punti con 5/11 da tre, 3 rimbalzi e 2 assist, finalmente il giocatore che sarebbe servito durante tutto il corso della stagione. Ma, forse come mai in stagione, Gara 3 è la vittoria di tutta la squadra, ognuno capace di portare il proprio prezioso contributo per un obiettivo che ad inizio stagione non sembrava nemmeno dover essere preso in considerazione, con ambizioni di classifica certamente più verso l’alto. Roseto dovrà ora sfidare Napoli nel secondo turno playout, ma c’è la convinzione che possa tranquillamente farcela, perchè la squadra vista nelle tre partite di primo turno non dovrebbe avere problemi a sbarazzarsi dei partenopei, una realtà che sembra in totale disarmo. Gli abruzzesi ripartiranno certamente da un Carlino come al solito protagonista, autore di 22 punti, 7 rimbalzi che però macchia con 6 sanguinose palle perse. Ogide conferma la sua consueta doppia cifra con 10 punti ed 11 rimbalzi, ma non da mai la sensazione di poter essere un giocatore dominante in A2. Ora per Roma arriverà il tempo dei bilanci, certamente non positivi, ma con qualche giocatore che per dedizione e talento andrebbe certamente riconfermato, ponendo le basi per una stagione 2018/2019 che dovrà necessariamente essere più serena.
La partita. Mani fredde ad inizio gara, non potrebbe essere altrimenti vista la pesante posta in palio. Al 5′ le squadre sono ferme sul 6-3, mentre il primo allungo arriva al 9′ quando Chessa realizza la tripla del +5 (17-12). Carlino da 2 punti per il minimo scarto (18-17) in chiusura di prima frazione. Nel secondo quarto ancora Chessa da dietro l’arco per il 25-21, ma gli ospiti piazzano un parziale di 2-7 che al 14′ li porta sul +1 (27-28). Si risveglia la Virtus e la guardia sarda, scatenata, piazza un’altra tripla per il +5 (35-30) al 16′. A 30 secondi dalla sirena Roseto è comunque sotto di 4, ma un gioco da tre punti di Thomas manda le due squadre al riposo lungo sul 45-38.
Al rientro dagli spogliatoi è Roseto la più pronta con cinque punti in fila che la riportano subito sotto di 2 (45-43). A metà quarto però è di nuovo Roma a comandare, con 7 lunghezze (54-47) al 25′. Dopo la tripla di Maulli al 27′ (56-52), gli arbitri diventano protagonisti espellendo Contento per un tecnico ed un antisportivo sanzionati nel giro di pochi secondi. Roma ne approfitta dalla lunetta e in un batter d’occhio si ritrova sul +11 (63-52) prima che il solito Carlino, da tre sulla sirena, riduca alla singola cifra lo scarto dei suoi (63-55). Nell’ultimo periodo al 33′ la tripla di Thomas vale il massimo vantaggio di Roma (72-59), ma da questo momento la Virtus si blocca, segnando solo 5 punti in 5 minuti, tanto che al 38′ Marulli da tre segna il -4 (77-73). La Virtus però dalla lunetta è precisa, così torna avanti di 7 (82-75) a 25″ dall’ultima sirena, mentre Roseto nonostante un paio di regali ricevuti non riesce più a recuperare e il Palazzetto dello Sport può festeggiare la salvezza e tirare un grosso sospiro di sollievo assieme ai giocatori.
Queste le parole di coach Piero Bucchi in conferenza stampa al termine del match: “È stata la partita dura che mi aspettavo, come del resto è stato per tutta la serie, contro una squadra coriacea con grandi qualità mentali e tecniche. Quindi devo dire grazie ai miei giocatori per la disponibilità con la quale si sono allenati in questi due mesi perché hanno fatto un buon lavoro crescendo in mentalità come dimostra il record di vittorie ottenuto in questo lasso di tempo. Questo è un merito che va ascritto ai giocatori per il sacrificio messo e quindi grazie a loro ma anche allo staff, ai collaboratori e a tutta la Società. Ovviamente stiamo parlando di una salvezza, quindi non c’è molto da festeggiare, ma in questo momento per la Virtus era importantissima, perché diventa difficile uscire dalle stagioni che nascono storte e quindi di nuovo complimenti ai giocatori”.