Virtus Roma-Umana Reyer Venezia 71-89 (15-28; 43-52; 53-66)
Virtus Roma: Hadzic, Biordi 1, Beane 3, Campogrande 18, Baldasso 16, Cervi 4, Hunt 14, Robinson ne, Farley, Nizza ne, Wilson 15. All. Bucchi.
Umana Reyer Venezia: Casarin, Stone, Bramos 17, Tonut 15, Daye 10, Denicolao 4, Vidmar 10, Chappel 9, D’Eercole 2, Cerella 3, Possamai, Fotu 19. All. De Raffaele.
Non pagare moneta, non vedere cammello. Al termine di un’altra settimana difficile per la società, nella quale la squadra si è allenata in forma individuale solamente a partire da giovedì, la Virtus si arrende al PalaEur contro una Venezia che passeggia in pantofole sul parquet romano, senza infierire più di tanto su un avversario ai minimi termini, sia a livello tecnico che morale. Nuova linfa potrebbe arrivare tra qualche giorno, quando gli investitori americani dovrebbero finalmente immettere capitali freschi nelle casse societarie. 20 palle perse, a fronte di 25 canestri dal campo, testimoniano come Roma non fosse mentalmente pronta, situazione preventivabile, visto il mancato pagamento degli stipendi di settembre e ottobre. Da ricordare solo la tripla doppia di capitan Tommaso Baldasso (16 punti, 10 assist, 10 rimbalzi), prima in carriera e la buona prova di Campogrande (18 punti, 4/7 da tre). Per il resto, oltre l’assenza di Robinson, anche gli altri americani non sono in grado di fornire il solito apporto, andando avanti e indietro per il campo senza un particolare senso concreto, al di là di cifre messe insieme nei momenti già inutili del match. Che si ponga al più presto rimedio a questo momento nero, nel rispetto dei tifosi e della Storia della Virtus Roma.
La partita. Equilibrio che si mantiene solo nei primissimi minuti (13-13) al 6′, quando gli ospiti piazzano un parziale di 2-15 per il 15-28 in chiusura di primo quarto. Non cambia la musica nella seconda frazione, con Venezia sempre avanti ai margini della doppia cifra, controllando senza affanni la Virtus. Il +9 (43-52) col quale si va all’intervallo lungo, non racconta a sufficienza la sensazione di impotenza romana.
Al rientro dagli spogliatoi sono sempre quelli della Reyer a fare la partita, riuscendo anche a dosare le energie senza andare oltre, date anche le fatiche della trasferta mai facile di Coppa a Kazan. I soli Campogrande e Baldasso provano a reggere botta, ma ovviamente non possono nulla contro l’organizzazione di squadra degli uomini di De Raffaele. Alla penultima sirena il tabellone recita 53-66. Il quarto periodo serve solo per aggiustare le cifre e decretare quanto facilmente pronosticatile alla vigilia. Sperando in buone notizie nelle prossime ore.
Le parole di coach Piero Bucchi: “Per 35 minuti abbiamo fatto un grande sforzo tenendo testa a una squadra come Venezia, ma con una settimana difficile alle spalle di più non si poteva fare e alla fine siamo andati in difficoltà commettendo errori, sentendo la fatica. Ringrazio i ragazzi della panchina che stanno lavorando sodo, nonostante alcuni non siano ancora pronti per questo livello”.