Banco di Sardegna Sassari-Acea Virtus Roma 82-71 (15-24, 42-37, 74-52)
Banco di Sardegna Sassari: M.Green 5, C.Green 19, De Vecchi, Chessa ne, Gordon ne, T.Diener 10, Sacchetti 10, D.Diener 25, Vanuzzo, Eze 6, Tessitori 2, Thomas 5. All. Sacchetti.
Acea Virtus Roma: Goss 9, Tonolli ne, Righetti, D’Ercole 2, Hosley 5, Mayo 5, Pagano ne, Baron 13, Szewczyk 23, Moraschini ne, Mbakwe ne, Kanacevic 14. All. Dalmonte.
Troppi guai fisici e tutti insieme per la Virtus Roma che, dopo un buon inizio (anche +11), deve arrendersi al dinamismo di Sassari capace di travolgere, al di là del punteggio finale, un’Acea priva di Mbakwe, Jones e Moraschini. Non bastano il miglior Szewczyk di stagione (23 punti, 3 rimbalzi e 4 recuperi) ed un Kanacevic subito positivo all’esordio da professionista (14 punti, 6 rimbalzi e tantissima personalità). Gli altri danno poco o nulla alla causa virtussina e qualcuno produce solo danni (Hosley, per fare un nome, 7 palle perse!). I sardi, dopo un inizio sotto tono, prendono il controllo della partita, ribaltando il punteggio e non lasciando scampo agli avversari, incapaci di reagire all’ondata di triple che ha fatto impazzire il PalaSerradimigni. Il solito Drake Diener chiude con 6/7 dall’arco, con il cugino Trevis che smazza ben 12 assist, mettendo in ritmo i compagni che devono solo ringraziare tanta generosità. Per Roma si tratta di rimettere insieme i cocci il prima possibile, per non rischiare di buttare al vento il sesto posto, insidiato ora da una Reggio Emilia in grande risalita.
La partita. L’assenza di Mbakwe spalanca le porte del quintetto a Szewczyk, che si fa trovare subito pronto. Beneficiando dei canestri del polacco, la Virtus prima parte bene e poi addirittura scappa via sul +12 (10-22 al 7′), con l’ala forte già in doppia cifra. Il quarto d’apertura termina sul 15-24, lasciando presagire una gara combattuta. Così è, dato che nel secondo periodo il vantaggio dell’Acea tocca nuovamente la doppia cifra (15-26 all’11’). Kanacevic, arrivato a Roma giovedì e subito gettato nella mischia, lascia intravedere qualità interessantissime, con schiacciate e conclusioni dai 6.75 che ne spiegano bene la bidimensionalità all’interno del campo. Ma mentre gli ospiti smettono di giocare, fatta appunto eccezione per l’ultimo arrivato, Sassari inizia il consueto show balistico dai tre punti, con Drake Diener gran cerimoniere. E’ lenta ma inesorabile la rimonta dei padroni di casa, che dal 18-28 del 12′, passano al 42-37 di fine secondo quarto, un parziale di 24-9 che stordisce la rabberciata Virtus.
Al rientro dagli spogliatoi, la musica non cambia. La tripla di Kanacevic che vale il 48-42 del 23′ è l’ultimo sprazzo di equilibrio. Sassari continua ad essere infermabile dall’arco, amplia il gioco anche sotto canestro, spazzando via una ormai stanca Acea. Il canestro da fuori di D. Diener, sulla sirena del terzo quarto, regala il +22 (74-52). L’ultimo quarto, nonostante i biancoblù tirino i remi in barca e consentano a Roma di chiudere a -11, serve solo per mandare in archivio una partita che a ranghi completi la Virtus avrebbe potuto sicuramente onorare meglio, ma che lascia comunque qualche dubbio sulla tenuta psicologica di alcuni suoi elementi, chiamati a dare qualcosa in più in virtù dell’assenza dei compagni e che invece si sono sciolti ai primi caldi e nel momento decisivo di questo finale di regular season.
Questo il commento di coach Luca Dalmonte al termine della gara: «Abbiamo avuto un impatto solido sulla partita, tanto nel primo quarto quanto complessivamente nei primi 20’, con una concentrazione sufficiente per giocare secondo la nostra volontà, supportati anche da buone percentuali.
Quello che ci ha condannati, e che non mi aspettavo visti i primi 20’, è stato l’impatto al terzo quarto: già nella seconda frazione a livello offensivo non eravamo riusciti a muovere la palla come volevamo, dopo l’intervallo abbiamo mantenuto questo trend, che unito a errori concettuali in difesa ha permesso al Banco di dilatare il vantaggio. Lì per noi la partita è mentalmente finita, perché abbiamo concesso 32 punti in 10’ regalando tiri aperti, dando modo al Banco di entrare il ritmo e andare in fiducia.
In questo momento, arrivato con la complicità un calendario tosto, abbiamo l’obiettivo primario di recuperare una serie di giocatori non solo dal punto di vista clinico ma anche della condizione. Inoltre dobbiamo avere forza mentale per non perdere fiducia, volontà e voglia di prepararci dopo questa striscia, senza essere condizionati dagli eventi negativi o dalle sconfitte. Dobbiamo avere la capacità di non alzare le mani dal manubrio e pensare che queste tre partite devono condurci al nostro obiettivo senza dipendere dagli altri, rimanendo tutti insieme senza farci inquinare dagli eventi esterni».
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