L’appuntamento dal notaio è fissato per mezzogiorno. Radovan Vitek acquisterà i terreni di Tor di Valle dalla Eurnova di Luca Parnasi per circa 50 milioni di euro. Attesa a ore la richiesta di un incontro con la sindaca Virginia Raggi per conoscere le intenzioni del Comune su Tor di Valle.
La Roma si è ufficialmente sfilata e non tornerà sui propri passi. Quindi l’obiettivo è ritirare la dichiarazione di pubblico interesse sul progetto prima delle Amministrative e dello stop alle convocazioni dell’Assemblea capitolina che dovrebbe arrivare già a metà agosto. I 5S puntano a poter svelare la nuova location dello stadio della Roma prima delle elezioni.
Come riporta la Repubblica (L.D’Albergo), resta da sciogliere il nodo della maxi-causa minacciata da Eurnova: a Trigoria filtra la massima serenità, la legge sugli stadi vuole che il progetto per la realizzazione di un nuovo impianto sia legato alla presenza di una squadra di Serie A. E la Roma si è sfilata, puntando il dito contro le mancanze di Eurnova e i vertici lo dicono senza timore di smentita: “A Tor di Valle lo stadio non si farà mai, il progetto è insostenibile”. Agli occhi del club, le lettere della società di Luca Parnasi e gli eventuali tentativi di conciliazione della Cpi di Radovan Vitek appaiono come mosse disperate.
Se poi si finirà in tribunale, il ragionamento di chi ha seguito il dossier dello stadio, il Comune non avrà nulla da temere. A ritirarsi dalla partita è stata la Roma, che ritiene il Campidoglio un mero mediatore. Peraltro nella delibera di revoca del pubblico interesse, ora al vaglio delle commissioni, c’è anche una postilla con cui l’amministrazione capitolina preannuncia possibili richieste di risarcimento ai giallorossi in caso di contenzioso.