Viva la Roma

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Nordista Romanista di Pino Vaccaro

Che ciurma ragazzi. Baldanzosi, spavaldi e pirotecnici. Geometrie spettacolari, mai banali, eppure così lineari e semplici nella loro funzionalità. Il Parma non era un ostacolo impossibile da superare, eppure le premesse per inciampare c’erano tutte. Mille assenti, il maledetto covid che continua ad aleggiare su Trigoria e l’intossicazione alimentare degli ultimi giorni che ha colpito persino “Predator” Smalling. Un’ecatombe. Il capitano di vascello che guida l’impavida ciurma neanche un fiato, neppure una lacrima spesa per il disarmante destino avverso. Niente. Imbarazzante la mentalità superiore dell’uomo piovuto come un alieno sulla panchina giallorossa. Mister, le manca la spina dorsale della squadra: non ha niente da dire? Un altro avrebbe inondato la sala stampa e i social di pianti. Lui no. Sta dando una lezione ai tifosi della Roma: zero alibi. Manca Pellegrini? Nessun problema: chiamate il ballerino di Murcia e fatelo scaldare. In campo don Gonzalo Villar ha proiettato effetti speciali degni di Star Wars. Siamo ancora al primo capitolo della saga, ma accidenti che portento è Gonzalito il Toreador. Piroette e veroniche armoniose, mai fini a se stesse. Accelerazioni improvvise miste a passi cadenzati. Un piccolo prodigio ammaliante in mezzo al campo e letale sulla trequarti. Un Pizarro del 2020 meno geometrico, meno regista, ma più impetuoso. Meno illuminista e più romantico. Piano però con i paragoni: la strada è lunga, ma il percorso è illuminato come un sentiero di luglio. La luce è quella di “Gonzalito”, ballerino moderno con la clava in mano: che bello il recupero in tackle su Gervinho. Dove vai Gervinho? Fermo qui. Un’ancata e palla nella banca di Murcia, nel caveau più blindato e sicuro della filiale. Che bellezza la ciurma di Fonseca, che parla tanto spagnolo. Quel “pippone” già disintegrato a Roma dopo i primi 90 minuti incolore giocati in Europa League, Borja Mayoral, sta dimostrando di essere un buon giocatore. Eppure il “taglio” sul primo gol è da grandissimo bomber. Lampi di centravanti di classe. Esempio di come si sfrutti al meglio ogni principio di geometria e poi sinistro d’autore a incrociare. Pennellata violenta. Romantico pure lui. Un gol alla Higuain, ma anche qui calma ed equilibrio: non era un “pippone” prima e non è il principe di Castiglia adesso. Dzeko è Dzeko e lui resta il titolare, ora anche negativo al Covid. Pronto a guidare la ciurma a Napoli. Un pensiero volevo dedicarlo anche a Spinazzola. Oggi esiste nel nostro campionato per rendimento un esterno sinistro migliore di Leonardo “Spina nel Fianco” da Foligno? Ancora oggi ringrazio il fato.  Grazie ai dirigenti interisti che hanno fatto saltare un affare già delineato, con uno scambio per noi deleterio con Politano. Eppure tra i tifosi c’era qualcuno che spingeva perché l’intesa si definisse presto. Follia. “Romano e romanista” si diceva. Slogan che non ho mai compreso. Io sogno una Roma imperiale, non provinciale nella mentalità e auspicherei per questo solo giocatori portentosi: datemi 11 Messi della Lapponia. E quindi viva Leonardo Spinazzola da Foligno. Viva la Roma spagnola. Viva la Roma portoghese. Viva la Roma. Stop.

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