La Roma da ormai due anni si affida al dottor Daniele De Maldè, tecnico ortopedico della ITOP S.p.A, per la realizzazione di maschere protettive. Domani ad indossarla sarà Zaniolo. Queste le parole del dott. De Maldè ai microfoni di corrieredellosport.it:
Da dove si comincia per creare una mascherina in carbonio?
“Prima di tutto dall’incontro col giocatore per studiare il volto. Abbiamo a disposizione un dispositivo di scansione che si collega direttamente a un tablet e con il quale viene ricostruita la morfologia in 3d di qualsiasi distretto anatomico corporeo, in questo caso il volto di Zaniolo. Da quello, poi portiamo avanti un’elaborazione attraverso un sistema di modellazione che ci consente attraverso l’utilizzo di un robot antropomorfo a sette assi di realizzare quello che sarà lo stampo fisico creato in gesso. Poi su quello passiamo alla lavorazione della mascherina”.
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La parte più elaborata della mascherina?
“Sicuramente quella che riguarda i passaggi manuali. Prima la modellazione manuale della parte da proteggere che viene aumentata volumetricamente per creare la giusta distanza dal setto nasale al fine di isolarlo dai colpi esterni che vengono così assorbiti dalla mascherina. Poi la fase della lavorazione della superficie: bisogna fare una levigatura molto accurata e manuale dello stampo con una carta vetrata molto fina per rendere la superficie molto liscia e su questa poi va applicato il materiale che serve a far sì che si possa realizzare il carbonio. E qui arriviamo alla fase più dispendiosa in termini di tempo. La fibra di carbonio è un tessuto che ha una trama diversa che viene scelta in funzione del grado di rigidità che si vuole conferire alle varie zone del dispositivo. Sulla mascherina vengono applicati questi strati di carbonio per conferire la giusta rigidità ma con un peso molto ridotto”.
Quella di Zaniolo quanto pesa?
“Solamente 20 grammi. Nel caso di Zaniolo e quella di Pellegrini c’era la frattura del setto nasale, con Dzeko la mascherina pesava un po’ di più (37 grammi) perché c’era una superficie più ampia da proteggere. Chiaramente ci sono delle parti più rigide sulla mascherina, nel caso di Zaniolo corrisponde alla zona del setto nasale. Tutta la zona centrale è più consistente rispetto alle zone laterali che sono più sottili ed elastiche per far accomodare meglio la mascherina sul volto del giocatore. Quando l’ha provata è rimasto molto sorpreso. Mi ha detto che non la sentiva, era come non averla sul volto e questa è la cosa più importante. Aveva la visuale libera e si sentiva a suo agio. Venti grammi sul volto non si percepiscono, la mascherina pesa meno di un paio di occhiali. Lui con la mascherina si sente più sicuro di giocare”