IL TEMPO (E. MENGHI) – Da sconosciuto a gioiello, il boom di Zaniolo è sotto gli occhi di tutti e inevitabilmente si ripercuoterà sul valore del giocatore, costato 4.5 milioni di euro alla Roma nell’affare Nainggolan di complessivi 38 con l’Inter, che si è tenuta il 15% sull’eventuale rivendita. Adesso ne vale tanti di più, il prezzo non è stato fatto dal club giallorosso che (per ora) non vuole privarsi del baby talento e dovrà cercare di blindarlo in un mercato sempre più abituato a spese folli. Le squadre interessate al trequartista non mancano, dalla vetrina di Madrid in Champions anche le grandi hanno cominciato a seguirlo e con alte probabilità già in estate si formerà una discreta fila per lui.
Prima, però, Zaniolo si sta occupando di un’altra scelta: la sua esplosione non ha attirato solo club, ma anche procuratori, che quando fiutano un talento cercano di accaparrarselo e i calciatori stessi, consapevoli della propria crescita, spesso decidono di affidarsi a un «big» del settore. Si appresta a farlo il 19enne, portato nella capitale da Castelnovo (lo stesso di Mancini dell’Atalanta, che piace a Trigoria), dopo aver rotto con Coti. Intanto vuole confermarsi nel presente del centrocampo romanista: Pellegrini è tornato a contendergli il posto, ma l’ex Sassuolo potrebbe tornare utile anche in mediana causa assenza prolungata di De Rossi, che prosegue con la cura conservativa e non dà certezze sul suo ritorno. Monchi continua a guardarsi intorno per trovare un papabile sostituto tra Bennacer, Pulgar, Samassekou, Ozyakup, Tonali e non solo.