Chi lo avrebbe mai detto. Nicolò Zaniolo costretto a rincorrere un posto da titolare nella Roma. È l’attuale prospettiva di un ragazzo che, tra infortuni e contrattempi vari, non riesce ormai da tre anni a trovare continuità. Stavolta il «problema» è il modulo scelto da Mourinho, dove per lui non sembra esserci spazio. Nonostante fosse il primo ruolo di Nicolò a inizio carriera, il tecnico non lo considera adatto a fare la mezzala nel centrocampo a tre, tantomeno l’esterno a tutta fascia. «Può giocare da attaccante» ha spiegato nel post-partita di Genova, dove il nr. 22 giallorosso si è scaldato a lungo ma è rimasto a guardare fino all’ultimo minuto, partecipando però all’esultanza generale della squadra per le prodezze del baby Felix.
Come scrive il Tempo, la piccola strigliata di Mourinho a Zaniolo nell’allenamento di lunedì 15 c’entra fino a un certo punto, il problema è soprattutto di natura tattica, anche se lo Special One pretende che il ragazzo – come chiunque altro – si alleni sempre al massimo per convincerlo a dargli un’altra chance. Il club continua a ritenere Nicolò un pilastro del futuro, ma prima o poi bisognerà entrare nel vivo delle trattative non semplici per il rinnovo di contratto, con il Tottenham e la Juventus che restano alla finestra a seguire potenziali sviluppi di mercato.
Intanto domani sera con lo Zorya in Conference League c’è in ballo la qualificazione alla fase finale. Zaniolo se la gioca con Shomurodov e Abraham per occupare uno dei due posti in attacco. Difficile che Mou rinunci all’inglese e sulla carta c’è anche Mayoral in lizza. Non Felix, che non fa parte della lista consegnata alla Uefa. Sarà decisiva la rifinitura di oggi, Mourinho vuole che Zaniolo gli dimostri sul campo la voglia di tornare protagonista a partire dalla sfida europea. Altrimenti se ne riparlerà a gara in corso o quando si tornerà al modulo-base, il 4-2-3-1, che l’allenatore intende ripristinare non appena recupererà i terzini sinistri: Viña e Calafiori sono ancora indisponibili al pari di Spinazzola.
Da valutare poi le condizioni di altri giocatori acciaccati o reduci da infortuni. È molto probabile che Pellegrini possa partire dalla panchina, quindi uno tra Diawara, Darboe e Bove dovrà completare il centrocampo insieme a Veretout (squalificato domenica con il Torino) e Mkhitaryan. Restano fuori Cristante e Villar, entrambi positivi al Covid e in isolamento, con qualche lieve sintomo da smaltire.
Nell’ultimo giro di tamponi il resto della squadra è risultato negativo, mentre Greggi è la terza giocatrice della squadra femminile a contagiarsi. In difesa Mourinho dovrà scegliere su chi puntare dall’inizio tra Kumbulla e Smalling, con l’inglese pronto a tornare titolare dopo oltre un mese. Mancini e Ibañez (ieri ha compiuto 23 anni) sono costretti a fare gli straordinari.