IL ROMANISTA – Italo Zanzi è stato cooptato nel Cda della Roma. E’ quello che doveva avvenire ieri e quindi quello che è avvenuto. «Il Consiglio di Amministrazione dell’A.S. Roma SpA, riunitosi in data odierna presso la sede sociale – recita il comunicato diffuso dalla società – ha deliberato di nominare per cooptazione, quale nuovo componente il Consiglio, il Dott. Italo Zanzi, a seguito delle dimissioni presentate dal Dott. Andrea Gabrielle, per motivi personali. Il Consiglio ha conferito al dott. Zanzi le deleghe operative precedentemente attribuite al Consigliere Mark S. Pannes». La riunione è iniziata alle 17.30 per consentire la partecipazione in videoconferenza dei consiglieri americani, compreso naturalmente il presidente James Pallotta collegato da Boston. I consiglieri Paolo Fiorentino e l’avvocato Cappelli hanno partecipato telefonicamente. E’ stata approvata la relazione finanziaria semestrale della società e non s’è parlato della vicenda legata allo sceicco Adnan Adel Aref Al Qaddumi.
La situazione, in fondo, è molto chiara. Con lo sceicco la Roma ha firmato un preliminare per l’acquisizione di una parte delle quote attualmente in mano alla cordata americana. Se l’operazione andasse in porto consentirebbe, dopo l’aumento di capitale che ne conseguirebbe, di diluire automaticamente le quote in mano a Unicredit, mentre Pallotta resterebbe comunque a capo della Roma. E ciò naturalmente è confermato dall’ingresso di Italo Zanzi nel Cda. Basterebbe questo per capire che dalla parte americana non c’è alcuna volontà di dismettere alcunché, come del resto ha testimoniato anche la risposta di Franco Baldini a uno dei quesiti posti da “Rete Sport” e che stava a significare chiaramente che la società è in grado di andare avanti tranquillamente anche senza l’ingresso di un nuovo socio. E qui basterà attendere il 14 marzo, la data limite posta dalla Roma. Se entro quel giorno Adnan Adel Aref Al Qaddumi avrà versato il denaro pattuito, la trattativa si concluderà e lui entrerà nella Roma. Altrimenti, si andrà avanti lo stesso. Resta nel Cda anche l’ex presidente Thomas DiBenedetto, che aveva gestito in prima persona la fase di passaggio dalla vecchia alla nuova proprietà, prima di lasciare il timone nelle mani di Pallotta. Mani che non hanno alcuna intenzione di abbandonare la Roma.