E’ tornato a parlare Zdenek Zeman e lo ha fatto attraverso i microfoni di Tele Radio Stereo. Ecco l’intervista dell’attuale allenatore del Foggia e indimenticato ex giallorosso.
Come farebbe giocare Totti e Vucinic ?
“Con me hanno giocato tutti e due. Ora non saprei, ai tempi giocavano entrambi come esterni a sinistra”
Che effetto le ha fatto leggere il suo nome accostato alla Roma?
“A parte che io non l’ho letto però mi fa molto piacere che qualcuno pensa ancora a me anche se sono 13 anni che manco da Roma. La Roma non l’ha mai rifiutata nessuno anche se ora ci sono tanti allenatori che si ‘propongono’ quindi…”
Hanno detto per mesi che Totti è vecchio e finito, secondo lei fino a quando giocherà?
“Finchè avrà voglia di divertirsi nel giocare al calcio sarà sempre il migliore. Io non vedo altri giocatori più forti in Italia, è giocatore vero, non ne vedo più forti. Ma il mio parere è di parte. Quello che ha subito come infortuni pesa ma se uno sa giocare, sa giocare sempre. Secondo me Totti dalla metà campo in su potrebbe giocare ovunque, non per forza centravanti nel 4-3-3.”
Prenderebbe in considerazione un ruolo da responsabile del settore giovanile a Roma?
“Qua a Foggia sto allenando 12 giocatori usciti dalla primavera, quindi già l’ho fatto, però per il momento mi piacerebbe allenare ancora un pò da tecnico di prima squadra”
Un giudizio su questi tre allenatori: Mourinho, Villas Boas e Montella?
“Mourinho è grande comunicatore e un grande gestore. Io sono un pò contrario perchè per me l’allenatore non deve solo gestire, ma anche migliorare le cose. Villas Boas non l’ho seguito tanto, ho visto solo la finale di Europa League, e non si giudica da una sola partita. l’ho sentito definire ‘un extraterrestre’, nella partita
di ieri non ho visto tutto ciò. Vincenzino Montella ha presto questa squadra di sorpresa e sta facendo esperienza, gli auguro di andare avanti ma non è facile. Non so se ha le qualità per emergere, non l’ho visto allenare, io lo conosco come giocatore, lo inseguii per anni ma quando arrivò alla Roma io non ci fui più, tra l’altro lui per caratteristiche tecniche e fisiche sarebbe stato l’ideale per il mio modo di giocare”
Kolyvanov, Shalimov, Baiano, Di Biagio, Signori, Rambaudi, Totti, Cafu, Nesta, Fuser, Nedved, Vucinic etc.. aver reso grandi questi giocatori vale più di vincere uno scudetto come soddisfazione personale?
“Con questi si vince qualsiasi cosa. Comunque si una bella soddisfazione, per me l’importante è sempre stato quello di ‘migliorare’ i giocatori e di allenare insegnando loro qualcosa per il futuro e spero di averlo fatto”.
Perchè è uscito dal grande calcio per tanti anni?
“Me lo sono chiesto. Forse la responsabilità è del vecchio sistema. Dove sono stato non ho mai avuto
problemi . Oggi vogliono vincere tutti,ma si fa in altra maniera. Io vorrei farlo a modo mio ma non ci sono mai riuscito. Oggi si cercano più i ‘vincenti’, i gestori, più che gli addestratori, è una moda che va cosi.”
Sei apprezzato sia in casa Lazio che in casa Roma, qual’è il momento più bello e quello più brutto,
qui alla Roma?
“I momenti più belli è quando si arriva, quelli più brutti è quando si va via. Il prolungamento lo avevo firmato a febbraio e c’era ancora tempo fino a fine stagione”
Possiamo sfatare un mito, il derby che partita è?
“Per me come allenatore il derby dovrebbe essere una partita come le altre per i tre punti, ma spesso era per 1 punto. Comunque era la partita più bella dell’anno. Me la sono sempre voluta giocare e a parte i 4 persi di fila ne ho vinti 3 persi 3 e pareggiati 3.”
Il 3-3 del 98′ dal 3-1 per la Lazio, al pareggio con goal di Totti, c’è stato quasi un sussulto, quasi un’esultanza?
“Io esulto abbastanza spesso, ma non è una cosa che amo fare, perchè non faccio giri di campo non mi arruffiano nessuno, penso che quando si vince qualcosa, siano i giocatori che fanno le partite ed è giusto che siano loro a prendersi la gloria.”
Un giudizio su Menez?
“Penso che sia un giocatore interessante e grande tecnica. Non so se riuscirà a lavorare a pieno nel gioco di squadra.”
Anche tu avevi le tue fisse, perchè Dal Moro e Servidei ?
Tra i tanti giocatori che hai allenato, chi è uno da cui non ti aspettavi tanto e ti ha sorpreso?
“Penso Di Francesco, non sembrava avesse tutta sta scienza che poi è uscita. Era un giocatore importante per noi anche se non sembrava. Poi ha giocato in Nazionale e aveva mezzi che sinceramente non mi aspettavo.”