LEGGO – F. BALZANI – «È tempo di verticalizzare il gioco». L’ordine di Zeman ieri a Trigoria è stato preciso. Non potevano bastare d’altronde le due vittorie striminzite contro Torino e Pescara per togliere dalla testa del boemo un’idea di calcio immutata negli ultimi 40 anni. Nella seduta pomeridiana (quella mattutina è durata solo 40’ causa temporale) Zeman si è concentrato quindi su un unico obbiettivo: la verticalizzazione immediata a partire dalla difesa. Nelle ultime due uscite, infatti, il gioco della Roma si è incentrato molto sugli scambi in orizzontale e sul mantenimento del possesso palla, un po’ alla maniera di Luis Enrique.
Un metodo che ha permesso alla squadra di soffrire meno e di non subire gol (contro due tra gli attacchi più sterili del campionato), ma che non è piaciuto al tecnico: «Siamo stati troppo orizzontali e passivi, a me non piace che la squadra gestisca e non intendo andare in giro per l’Italia a rubare punti». Così ieri l’addestramento ha interessato particolarmente il ruolo del regista. A turno si sono scambiati Tachtsidis, Bradley e De Rossi (che a Siena però non ci sarà). E il greco in questo compito è sembrato il più reattivo, tanto che Zeman potrebbe riproporlo domenica al fianco dell’americano e di Pjanic.
Trasferta in uno stadio, il Franchi, che riaccoglierà (a quanto pare tra i fischi) Destro. L’attaccante ha intenzione di bissare il gol di Pescara e giocherà di nuovo sulla destra al fianco di Osvaldo e Totti che ieri pomeriggio ha svolto lavoro in palestra per un leggero affaticamento così come Piris. Assente anche Castan che ha assistito alla nascita di Gianluca, il suo secondogenito.
Nuovo stop per Stekelenburg che ieri ha svolto differenziato. Il portiere lamenta ancora dolore alla mano, ma nonostante le parole del suo agente («con Zeman e la Roma non c’è nessun problema»), sembra ormai aver capito di non essere più considerato il titolare.