GAZZETTA DELLO SPORT – F. DRAGONETTI/F.ODDI – I complimenti di Zeman Alessio Romagnoli li aveva presi tante volte, quelli di ieri («Ha mezzi importanti, è andato molto bene, farà strada») hanno un sapore diverso, la ricompensa dopo una buona prova, non il contentino per chi deve aspettare il suo turno. Il più giovane del gruppo, ma non si è visto: Denis, tra lui e Burdisso, non l’ha vista mai. Testa alta in campo, profilo basso fuori: «Devo ringraziare tanto i miei compagni, in particolare Nicolas (Burdisso, ndr). È stata una grandissima emozione questo esordio, lo dedico a famiglia e amici. Sto rubando con gli occhi da tutti, da Burdisso per le indicazioni sulla posizione in campo, da Castan per la gestione della palla. Zeman? Mi ha detto solamente di stare tranquillo, e giocare come so giocare». Diventerà maggiorenne tra un mese: con Marquinhos formerebbe la coppia di centrali più giovane d’Italia. «Sarebbe bellissimo se ci schierasse insieme. Ma va benissimo anche così».
Certezza Pjanic Dall’esordiente alla certezza: Pjanic, dopo quattro partite giocate all’ala destra, ha lasciato il posto a Nico Lopez (che doveva venire a parlare nel post gara, poi si è arreso alla sua timidezza) ed è tornato a centrocampo, con una prova sontuosa, gol, giocate e assist. «Mi piace fare questi passaggi, li vedo fare a Iniesta, sono bellissime palle. Ne ho fatta una anche nel secondo tempo, ma non voglio paragonarmi a lui. Dobbiamo avere il piacere di giocare, e se prendiamo fiducia è tutto più semplice. Siamo contenti di quello che facciamo, e dobbiamo continuare così: abbiamo due partite prima di Natale, ora pensiamo a fare il massimo col Chievo».
Vincere aiuta a vincere E dopo il Chievo ci sarà il Milan, che come la Roma ha attraversato una fase nera e ora sta risalendo la china. «Vincere aiuta a vincere — continua Pjanic — ora stiamo bene di testa e gli altri hanno un po’ di paura, ci rispettano di più. Anche noi rispettiamo tutti, ma sappiamo di essere sulla strada giusta. Fisicamente sto bene, sento la fiducia del mister, e sono molto fiducioso. Sto andando bene, ma il merito è tutto della squadra».
RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA (f.d.) Ha trascorso la serata in panchina, infreddolito, ma Francesco Totti è sempre il primo tifoso dei suoi compagni. Nella fattispecie, di Alessio Romagnoli. «Di solito preferisco parlare del collettivo, ma stavolta ci tengo a complimentarmi con lui — dice il capitano sul suo blog —. È stato molto bravo e sempre lucido. C’è soddisfazione per il passaggio del turno in Coppa Italia, competizione alla quale teniamo molto. La vittoria con l’Atalanta è stata netta: tutti si sono fatti trovare pronti e la strada è quella giusta. Ora sotto col Chievo».
Il ritorno E al Bentegodi tornerà anche Erik Lamela. Lui, che finora è stato l’uomo in più della Roma zemaniana. L’argentino si era procurato una lesione alla caviglia destra contro il Torino e già sabato scorso, nel 4-2 con la Fiorentina, era in panchina. Assente ieri contro l’Atalanta a causa di una squalifica (rientrerà solo nell’eventuale semifinale di andata), ha rispettato i tempi di recupero, previsti in tre settimane. Destro, uscito malconcio, andrà invece valutato nelle prossime 24-48 ore.